Malattia di Gaucher e chaperoni farmacologici


Le mutazioni puntiformi nel gene che codifica per l’enzima beta-glucocerebrasi ( GCasi ) possono causare una deficienza sia dell’attività GCasi che della proteina nei lisososmi, con conseguente insorgenza di malattia di Gaucher.

Gli inibitori dell’enzima, come, Isofagomina ( Plicera ) che agiscono come chaperoni farmacologici, stabilizzano la forma nativa dell’enzima nel reticolo endoplasmatico, e ne permettono un aumentato trasporto lisosomiale.

Uno studio di fase II ha valutato la sicurezza e la tollerabilità di differenti dosaggi e regimi di Plicera.
Allo studio hanno preso parte 30 pazienti con malattia di Gaucher ( 8 uomini e 22 donne, di età compresa tra 18 e 63 anni ).
I pazienti erano in terapia di sostituzione enzimatica con Imiglucerasi ( Cerezyme ).

Non sono stati osservati gravi eventi avversi.
L’attività GCasi, misurata nei leucociti, è risultata aumentata in 20 pazienti su 26, in cui era noto il valore di GCasi.

I chaperoni farmacologici sono piccole molecole in grado di legarsi in modo selettivo alla proteina target e di aumentarne la stabilità, favorendo il riavvolgimento proteico nella corretta forma tridimensionale.
Questo permette alla proteina di essere mobilizzata dal reticolo endoplasmatico verso l’appropriata localizzazione nella cellula, dove è biologicamente attiva.
Il ripristino della mobilizzazone delle proteine mal avvolte, riducendo la loro permanenza nel reticolo endoplasmatico, permette di alleviare gli effetti proteotossici associati con l’accumulo e/o l’aggregazione di proteine mutate. ( Xagena_2008 )

Fonte: Amicus Therapeutics, 2008



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XagenaFarmaci_2008