Trattamento per la sclerosi multipla ripristina il sistema immunitario


Un nuovo trattamento per la sclerosi multipla in grado di ripristinare il sistema immunitario del paziente è risultato sicuro e ben tollerato in un piccolo studio pubblicato su Science Translational Medicine. 
Sebbene non sia stato progettato per testare l'efficacia della terapia, lo studio ha mostrato risultati promettenti anche in questo ambito.

La terapia inoltre non è sembrata influenzare la capacità di difesa del sistema immunitario contro le infezioni. 
Le attuali terapie per la sclerosi multipla sopprimono l’intero sistema immunitario, lasciando i pazienti più vulnerabili alle infezioni di tutti i giorni e con tassi di cancro più elevati.

I risultati dello studio di fase 1 hanno mostrato che la terapia era sicura e ben tollerata e ha anche ridotto la reattività del sistema immunitario alla mielina dal 50 al 75%.<
La terapia blocca le risposte autoimmuni già attivate ​​e impedisce l'attivazione di nuove cellule autoimmuni.

  La sclerosi multipla è una malattia autoimmune, una condizione in cui il sistema immunitario del corpo attacca e distrugge il tessuto sano. Nel caso della sclerosi multipla, il tessuto sano è la mielina, la proteina che isola i nervi nel midollo spinale, cervello e nervo ottico e arresta i segnali elettrici in uscita.

Poiché la mielina viene gradualmente distrutta, i pazienti lamentano sintomi che vanno da un lieve intorpidimento degli arti alla paralisi o cecità. 

In questo studio, sono state utilizzate le cellule bianche del sangue dei pazienti per ripristinare il loro sistema immunitario in modo da interrompere l’attacco e la distruzione della mielina.

  Sono stati filtrati i globuli bianchi dal sangue dei pazienti, processati e combinati con gli antigeni della mielina ( le parti della proteina mielina a cui reagisce il sistema immunitario ). Dopodiché sono state iniettate nuovamente nei pazienti miliardi di cellule bianche del sangue processate, combinate con gli antigeni della mielina.

Le cellule sono entrate nella milza, che filtra il sangue e aiuta l’organismo ad eliminare le cellule del sangue vecchie e morenti. 
Durante questo processo le cellule immunitarie riconoscono l'antigene della mielina come innocuo. 
Ciò è stato confermato nei pazienti con test immunitari.

Sebbene 9 pazienti non siano sufficienti a dare un risultato statisticamente significativo su quanto efficacemente il trattamento abbia arrestato la progressione della sclerosi multipla, i pazienti che hanno ricevuto la dose più alta di cellule bianche del sangue hanno mostrato una maggiore riduzione della reattività alla mielina.

L'obiettivo principale dello studio era quello di mostrare che il trattamento è sicuro e ben tollerato; ha dimostrato che l'iniezione fino a 3 miliardi di cellule bianche del sangue che portano antigeni della mielina non ha provocato effetti avversi nei pazienti con sclerosi multipla.

Lo studio ha anche dimostrato che il nuovo trattamento della sclerosi multipla non ha riattivato la malattia e non ha influenzato la capacità del sistema immunitario a reagire agli agenti patogeni reali. 
Quest'ultima parte è stata testata controllando la risposta dei pazienti al tetano; tutti i soggetti avevano ricevuto l’antitetanica nel corso della vita, e un mese dopo aver ricevuto il trattamento per la sclerosi multipla, la loro immunità per il tetano è rimasta forte, suggerendo che il trattamento aveva colpito solo la reazione del sistema immunitario alla mielina.

Questo approccio lascia la funzionalità del sistema immunitario normale intatta.
In futuro potrebbe essere utilizzato per altre malattie autoimmuni e per le allergie, collegando un appropriato set di antigeni alle cellule bianche del sangue. ( Xagena_2013 )

Fonte: Science Translational Medicine, 2013

Xagena_Medicina_2013