Cellule Natural Killer dei linfonodi invasi dalle cellule neoplastiche contro le metastasi da melanoma


Un potente strumento nella lotta ai tumori potrebbe provenire dai linfonodi. È questo il risultato di uno studio pubblicato su Nature Communications e coordinato da Ennio Carbone, dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, a cui hanno dato un contributo anche i ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano guidati da Andrea Anichini.

L’infiltrazione dei linfonodi da parte delle cellule del melanoma è una fase cruciale nella progressione della malattia. Nel microambiente del linfonodo stesso si liberano sostanze, dette interleuchine e chemochine, capaci di attivare una particolare ed efficace risposta del sistema immunitario. Questi mediatori, tra cui in particolare l’interleuchina 6 e alcune chemochine ( CXCL8 e CCL2 ), richiamano cellule Natural Killer ( NK ), attivandole in modo che siano più efficaci contro le cellule tumorali. Il ruolo di queste cellule nella risposta del sistema immunitario ai tumori è sempre stato elusivo.
Era noto che nel sangue queste cellule svolgono un ruolo di prima barriera contro la diffusione nell’organismo delle cellule tumorali, ma la loro precisa funzione a livello dei linfonodi invasi dalle cellule neoplastiche era finora non ben chiarita.

Lo studio ha dimostrato che nei linfonodi infiltrati dalle metastasi di melanoma esiste una specifica popolazione di cellule NK con una forte capacità di riconoscere e uccidere le cellule tumorali.

Le cellule NK dei linfonodi possono essere distinte da quelle presenti nel sangue perché sulla loro superficie esprimono livelli diversi di molecole come CD56 e CD57.

Un possibile sviluppo futuro di questa ricerca potrebbe essere basato sull’isolamento ed espansione in laboratorio delle cellule NK, prelevate dai linfonodi, e successiva reinfusione nell’organismo, in modo da potenziare la risposta contro la malattia.

Il melanoma è uno dei tumori più comuni tra quelli che insorgono in giovane età: attualmente in Italia è il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni.
Ogni anno in Italia si diagnosticano circa 10.500 nuovi casi, con una leggera predominanza nel sesso maschile. I decessi per melanoma sono circa l’1% di tutti quelli dovuti al cancro.
La percentuale di persone che sopravvivono alla malattia dopo 5 anni dalla diagnosi è aumentata nel corso degli ultimi due decenni di circa 15 punti percentuali nei maschi ( dal 70% dei casi insorti nel 1990-92 all’84% nel 2005-2007 ) e di 6 punti nelle femmine ( dall’83% all’89% nello stesso periodo ).
Nei casi diagnosticati già in fase avanzata, con metastasi diffuse, la terapia può essere meno efficace e i tassi di sopravvivenza inferiori. Per questi casi esistono già terapie mirate e trattamenti che puntano a potenziare le difese del sistema immunitario, ma il loro effetto è spesso parziale o temporaneo, per l’insorgenza di resistenze alle cure. ( Xagena_2014 )

Fonte: Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori – Milano, 2014

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