Malaria: scoperti nuovi anticorpi in grado di bloccare il Plasmodium falciparum nella fase iniziale dell’infezione


Ricercatori dell'Istituto di Ricerca in Biomedicina ( IRB ), affiliato all'Università della Svizzera Italiana, e dello Swiss Tropical and Public Health Institute ( SwissTPH ), associato all'Università di Basilea, hanno scoperto un nuovo tipo di anticorpi che bloccano il parassita della malaria nella fase iniziale dell’infezione, conferendo quindi una immunità sterilizzante.

Questi anticorpi si legano alla superficie degli sporozoiti, la forma infettiva del parassita della malaria che viene iniettato nel sangue dalla zanzara.

Lo studio è stato pubblicato su Nature Medicine, ed è stato realizzato in collaborazione con ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla e del Center for Infectious Disease Research di Seattle.

Il parassita Plasmodium falciparum, che causa la forma più grave e mortale della malaria, è responsabile di circa 400.000 morti all'anno.
La zanzara inietta un piccolo numero di parassiti ( da 10 a 100 ). Questi parassiti, detti anche sporozoiti, raggiungono rapidamente il fegato dove si espandono e danno luogo a una massiva infezione dei globuli rossi, che causa una grave patologia.
Gli anticorpi possono quindi proteggere a due livelli: nella fase iniziale, bloccando gli sporozoiti, e nella fase acuta della malattia, bloccando i globuli rossi infetti.

Gli stessi ricercatori avevano riferito, in due lavori pubblicati in precedenza su Nature, un nuovo meccanismo molecolare che genera anticorpi ad ampio spettro in grado di legare i globuli rossi infettati dal parassita e quindi di tenere sotto controllo l’infezione.
Il nuovo studio descrive invece anticorpi in grado di bloccare l’infezione sul nascere.

Una porzione della proteina di superficie degli sporozoiti ( CSP ) è alla base dell’attuale vaccino ( RTS,S ), che ha tuttavia mostrato solo una modesta efficacia nel prevenire l’infezione.
Per questo motivo sono stati testati vaccini sperimentali basati su parassiti interi attenuati.

I ricercatori hanno isolato una serie di anticorpi monoclonali da individui che sono risultati protetti da uno di questi vaccini sperimentali ( vaccino Sanaria PfSPZ ) e hanno scoperto che gli anticorpi più efficaci riconoscono una porzione della proteina di superficie degli sporozoiti che non era stata inclusa nell’attuale vaccino RTS,S.
Ulteriori test effettuati a Seattle hanno confermato che questi anticorpi sono molto potenti nel prevenire l'infezione da malaria.
Questo studio ha quindi identificato una nuova regione della proteina di superficie del parassita, essenziale per indurre potenti anticorpi neutralizzanti e che può quindi essere sfruttata per produrre un vaccino di seconda generazione contro la malaria.

Un vaccino in grado di bloccare l’infezione sul nascere ha il potenziale di debellare la malaria. La scoperta di questi anticorpi suggerisce che questo obiettivo è vicino. ( Xagena_2018 )

Fonte: IRB - Università della Svizzera italiana, 2018

Xagena_Medicina_2018