Identificato un altro gene associato alla sindrome da deplezione del DNA mitocondriale


E’ stato identificato un nuovo gene che, se alterato, causa una gravissima malattia genetica neurologica, la sindrome da deplezione del DNA mitocondriale ( MDDS ), spesso letale nel primo anno di vita per le complicanze neurologiche e l’insufficienza epatica.

Ad effettuare la scoperta è stato un gruppo di ricercatori italiani finanziati da Telethon e coordinati da Massimo Zeviani dell’IRCCS-Besta di Milano.

La sindrome da deplezione del DNA mitocondriale è causata da anomalie dei mitocondri e colpisce diversi tessuti tra cui muscolo, cervello e fegato. Il gene identificato da Zeviani, chiamato MpV17, contribuisce al mantenimento dell’integrità dei mitocondri che forniscono l’energia necessaria allo svolgimento di tutte le funzioni vitali. Difetti di questo gene causano una riduzione nella produzione di energia disponibile con gravi conseguenze sul funzionamento dei tessuti.

Le ricerche condotte da gruppo di Zeviani su alcune famiglie italiane colpite dalla malattia hanno permesso in una prima fase di localizzare sul cromosoma 2 il gene MPV17 e poi di identificare nei pazienti le alterazioni del gene responsabili della malattia.

Questo lavoro è iniziato con lo studio di una grande famiglia in cui alcune persone risultavano affette da una malattia metabolica ad esordio precoce con gravi crisi ipoglicemiche e danno epatico, ha spiegato Zeviani. Nei casi più gravi la situazione degenerava rapidamente in cirrosi ed insufficienza epatica. In questi pazienti abbiamo notato una diminuzione del DNA mitocondriale nel fegato. È stato questo il campanello d’allarme che ci ha messo sulla giusta strada per capire che la malattia era legata ad un difetto dei mitocondri.
Alla scoperta ha partecipato anche un gruppo di ricercatori coordinati da Paolo Gasparini, dell’Università di Trieste e del IRCCS-Burlo Garofolo.

Il prossimo passo sarà chiarire in che modo le alterazioni del gene MPV17 causano i sintomi della malattia e prevederne l’evoluzione. Queste conoscenze saranno fondamentali per potere intervenire in futuro con una terapia.

La ricerca è stata pubblicata su Nature Genetics.

La definizione di sindrome da deplezione del DNA mitocondriale ( MDS ) comprende un gruppo di malattie mitocondriali con sintomi molto variabili a carico di organi diversi come fegato, muscolo e cervello. I bambini di solito presentano nell'infanzia debolezza, acidosi lattica e problemi epatici. Alcuni di loro manifestano anche un grave danno del fegato, spesso fatale, oppure un coinvolgimento renale. La diagnosi è stabilita sulla base di valutazioni cliniche e confermata dal dosaggio delle attività biochimiche del mitocondrio.
La sindrome da deplezione del DNA mitocondriale viene trasmessa nelle famiglie con modalità autosomica recessiva; ciò vuol dire che due genitori portatori sani della malattia hanno un rischio del 25% di avere figli affetti. Fino a poco tempo fa, erano noti 5 geni responsabili delle forme ereditarie della malattia. La scoperta di Zeviani identifica un sesto gene coinvolto.( Xagena_2006 )

Fonte: Telethon, 2006





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