Roctavian, la prima terapia genica per l'emofilia A grave, è stato approvato nell'Unione Europea


E' stato approvato Roctavian, la terapia genica per il trattamento dell’emofilia A grave caratterizzata dalla carenza congenita del Fattore VIII.
La Commissione Europea ha concesso l'autorizzazione condizionata all'immissione in commercio ( CMA ) di Roctavian, il cui principio attivo è Valoctocogene Roxaparvovec, per i pazienti adulti con emofilia A grave senza una storia di inibitori del Fattore VIII e senza anticorpi rilevabili contro il virus adeno-associato di sierotipo 5 ( AAV5 ).
La Commissione Europea ha, inoltre, deciso di mantenere la designazione di farmaco orfano riservata alle terapie per le malattie rare.

I risultati della sperimentazione clinica GENEr8-1, che aveva testato l'efficacia della terapia genica a base di Valoctocogene Roxaparvovec in 132 pazienti con emofilia A grave.
Il principio attivo, Valoctocogene Roxaparvovec, è basato su un virus ( virus adeno-associato o AAV ) modificato per non-causare malattie nell'uomo.

Il virus contiene il gene del Fattore VIII: una volta somministrato al paziente come infusione unica, si prevede che trasporti il gene del Fattore VIII nelle cellule epatiche, consentendo di produrre il Fattore VIII mancante. Questo aiuta il sangue a coagulare più facilmente e a prevenire le emorragie o a ridurre gli episodi di sanguinamento senza dover continuare la profilassi dell'emofilia, alleggerendo così i pazienti dal peso del trattamento rispetto alle terapie attualmente disponibili.

I pazienti affetti da emofilia A non sono in grado di produrre il Fattore VIII ( una proteina essenziale per la coagulazione del sangue e l'arresto delle emorragie ); sono più soggetti a emorragie e a sanguinamenti prolungati, ad esempio dopo una ferita o un intervento chirurgico.
L'emofilia A una malattia rara e debilitante che colpisce circa 0.7 persone su 10.000 nell'Unione europea. È una malattia che dura tutta la vita e può essere pericolosa per la vita quando si verifica un'emorragia a livello cerebrale, nel midollo spinale o nell'intestino.

In Italia sono 4.109 i pazienti affetti da emofilia A. Degli 8.000 adulti affetti da emofilia A grave nei 24 Paesi, si stima che circa 3.200 saranno eligibili all’assunzione di questa terapia genica.
Al momento non è ancora noto quanto durerà l'effetto terapeutico di questa singola infusione in un singolo paziente.
Un effetto terapeutico positivo duraturo. fino a 2 anni dopo una singola infusione. è stato riportato in circa 100 pazienti nello studio principale e fino a 5 anni in alcuni pazienti in uno studio di supporto condotto dalla Società produttrice.

L'approvazione si è basata sui dati di uno studio di fase 3 a braccio singolo ( studio principale ), non-randomizzato, condotto su 134 pazienti maschi affetti da emofilia A senza una storia di inibizione del fattore VIII e senza anticorpi preesistenti.
Due anni dopo la somministrazione, i dati di efficacia hanno mostrato che la terapia ha aumentato significativamente i livelli di attività del Fattore VIII nella maggior parte dei pazienti.
I tassi di sanguinamento sono stati ridotti dell'85% e la maggior parte dei pazienti ( 128 ) non ha più avuto bisogno della terapia sostitutiva con Fattore VIII.

Con Valoctocogene Roxaparvovec è stata segnalata epatotossicità, un effetto collaterale comune dovuto alla reazione immunitaria indotta da queste terapie geniche, caratterizzato da un aumento dei livelli di un enzima epatico, la alanina aminotransferasi ( ALT ). La condizione può essere trattata con successo con corticosteroidi.
Altri effetti collaterali comuni sono: cefalea, dolori articolari e nausea.

I pazienti trattati con questa terapia saranno monitorati per 15 anni, per garantirne l'efficacia e la sicurezza a lungo termine. ( Xagena_2022 )

Fonte: BioMarin, 2022

Xagena_Medicina_2022