La proteina eIF6 nella regolazione della crescita delle cellule


Uno studio, condotto presso l'Istituto Scientifico San Raffaele di Milano e pubblicato su Nature, è riuscito a comprendere il ruolo fondamentale della proteina eIF6 nella regolazione della crescita delle cellule.
Da tre miliardi di anni eIF6 è presente – quasi inalterata - in tutti gli esseri viventi, dagli antichissimi archibatteri fino all'uomo.

Coordinatore dello studio, condotto da Valentina Gandin e Annarita Miluzio, è Stefano Biffo dell'Università del Piemonte Orientale, responsabile del laboratorio di Istologia molecolare e crescita cellulare del San Raffaele.

Per crescere - e quindi per vivere - tutti gli organismi devono sintetizzare proteine. Nelle cellule, la sintesi proteica avviene poco prima che inizi il processo di riproduzione cellulare. Questo meccanismo viene attivato e regolato da particolari strutture cellulari: una di queste è proprio eIF6, che è assolutamente necessaria per la sopravvivenza.

I ricercatori hanno constatato che se la quantità di eIF6 si dimezza, le cellule funzionano ancora in maniera normale, ma diventano meno sensibili agli stimoli di crescita esterni. In queste condizioni, la crescita cellulare di alcuni organi e tessuti, come il fegato ed il tessuto adiposo sono ridotti.
Questo perché il ribosoma 60, uno dei pezzi del complesso macchinario cellulare che assembla le proteine, non si attiva e quindi non svolge la sua funzione. Inoltre, in assenza totale di eIF6 la produzione di proteine si arresta del tutto, con conseguenze fatali sulla vita della cellula.

La scoperta potrebbe avere ricadute importanti nel disegno di nuove strategie terapeutiche antitumorali: riducendo la produzione di eIF6, infatti, si potrebbe rallentare la crescita dei tumori. Ma dal momento che eIF6 è in grado di modulare la crescita di diversi tessuti, potrebbe anche contribuire ad arricchire le conoscenze sulle cause di diverse malattie genetiche dovute a difetti del funzionamento dei ribosomi. Tra queste, spicca la sindrome di Shwachman-Diamond, in cui in passato è stato dimostrato un ruolo modulatorio proprio di eIF6.  ( Xagena_2008 )

Fonte: Telethon, 2008



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